In Verità

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sabato 8 dicembre 2012

ADDIO MONTI…ADDIO!




Monti sta salendo al Quirinale, dopo due giorni di “parlamentare follia” il Presidente tecnico è costretto ad arrendersi alle paturnie di Berlusconi. Ieri in Parlamento un Alfano - opportunamente privato della “spina dorsale” prende la parola e dichiara i motivi per i quali Monti ha fallito e cosa “gli italiani si sarebbero aspettati dal professore”, secondo l’invertebrato il governo non si è occupato delle intercettazioni e del conflitto tra magistratura e politica. Quindi, secondo il Pdl le vere urgenze di questo governo sarebbero dovute consistere nelle difficoltà giudiziarie del suo tanto paranoico quanto basso fondatore (basso in senso lato si intende). Spiegata dunque l’asportazione forzata – ma consensuale - della colonna vertebrale di Alfano: Berlusconi ci doveva entrare tutto!  
Il rating economico non tarda a far sentire il suo disappunto per ciò che Berlusconi sta provocando in Italia: l’agenzia Standard & Poor’s  manifesta tutta la sua interessata preoccupazione, ed “economicamente”  intimidisce il paese avvertendo: “se non viene rispettato il bilancio 2013 sarebbe una tragedia che riporterebbe il paese sull’orlo del fallimento.”
Il colpo di coda del cavaliere ha anche il placet dal Presidente del Senato che afferma: “e’ un sacrosanto diritto di Berlusconi quello di ridiscendere in campo!” E difatti oggi Silvio abbasserà la cerniera rispunterà dalla “guaina Alfano” e alla Camera dichiarerà sia la fine dell’esecutivo tecnico nonché il suo ritorno in politica.
Si vocifera di elezioni anticipate entro il dieci marzo prossimo ma non prima che determinati disegni di legge passino, in primis il ddl di stabilità, il decreto Ilva e piccole modifiche al Porcellum che lo renderanno forse ancora più indecente – non ci saranno i tempi tecnici per una nuova legge elettorale quindi voteremo candidati nominati dall’alto come sempre.
Napolitano ora ha tra le mani le macerie bollenti di un governo Monti che con le sue scelte forzate ha fratturato ancora di più il paese in due parti, privilegiati e tartassati, spazzando via letteralmente la classe media; ed è costretto a lasciarlo ad una classe politica divisa, capricciosa, interessata e corrotta che non prende una decisione che sia una senza valutarne  e considerarne la fetta di vantaggio che può ricavarne, trancio sempre più abbondante. In pratica la cura Monti ha aggravato le condizioni del paziente Italia e Berlusconi ha pensato bene di evitargli l’accanimento terapeutico. 


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