La collezione di mirabilia
della “pax lettiana” si arricchisce ogni giorno di più. Non c’è più limite alla
raccolta indifferenziata di pessime figure e dimostrazioni di inettitudine della
nostra classe politica. Mi si potrebbe obiettare che non è cambiato nulla, che
è stato sempre così; in effetti a tale argomentazione non potrei controbattere
se non facendo notare che prima un solo personaggio riusciva a farci vergognare
trasversalmente “intra” ed “extra moenia”, mentre adesso un po’ tutti cercano
di sopperire in modo ipertrofico all’assenza del capocomico. Capocomico oramai
divenuto regista megalomane: se non è la sua presenza a insozzare il canovaccio
basta rovinosamente la sua ombra. Il
dissacrante eritema del ridicolo ha invaso un po’ tutti, quasi come un panico
generalizzato, una forma endemica e vertiginosa di rincoglionimento di massa;
capace di manifestarsi nella forma più specifica, adattandosi di volta in volta alle
personalità dei contagiati. Letta, ad esempio, è stato infettato dalla sua
stessa albagia, dalla sua ipocrita supponenza, un atteggiamento che dietro
nasconde il nulla, l’assoluta incapacità di gestire un governo folle, senza
capo né coda, indecifrabile; un esecutivo voluto da tutti solo perché tutti
volevano una sola cosa… non cedere al ricambio, mantenere sino alle conseguenze
estreme i propri privilegi. In tempi non drammatici, e oramai ipertrofici sino
al collasso, tale unità di intenti avrebbe realizzato un’unione solidissima:
nessun collante migliore per un’accozzaglia di politucoli al tramonto di un’alleanza
in nome della protezione dei loro interessi oramai in irreversibile stato di
decomposizione. Certo avremmo assistito a qualche tradimento, a qualche
avvelenamento intestino ma nulla che avrebbe compromesso la monoliticità dello
scopo; ma adesso… tutto questo è ridicolo, parossistico, grottesco sino alla
tragedia. Anzi… più questo branco si avvinghierà rabbiosamente a quest’osso
rinsecchito e più farà danni. Altro saltimbanco improvvisato è il ministro
degli interni! Angelino Alfano è stato lasciato allo stato brado dopo esser
cresciuto beato e pacioso tra le natiche-guanciale di Berlusconi, e gli effetti
di questa cattività dorata sono sotto gli occhi di tutti: la sua incompetenza ha
fatto diventare carta straccia la nostra Costituzione mettendo una madre e la
sua bambina – rifugiate politiche in quanto moglie e figlia di un dissidente kazako
– nelle mani di una dittatura. C’è anche da dire che il dittatore kazako Nazarbayev è un caro amico di Berlusconi (e Silvio se
ne vanta), quindi il “nostro” ministro degli interni Angelino Alfano o è reo di
faziosità o di incompetenza. Non si scappa… delle due l’una! Insomma… due sono
le alternative: o il pupazzo del ventriloquo Berlusconi non è in grado di
ricoprire la carica assegnatagli o ha deliberatamente ignorato il diritto di
asilo garantito dalla nostra Costituzione per favorire l’amico dittatore del
suo padrone. Ma i numeri del ventennale “Circo d’Italia” non finiscono qui. A questo
punto ci accingiamo a visitare il padiglione delle bestie rare e curiose. E se
parliamo di fenomeni da baraccone non possiamo non parlare di Borghezio e
Calderoli. Il primo, durante i lavori del parlamento europeo, ha dubitato
pubblicamente della nazionalità del suo stesso ministro per l'integrazione e le politiche giovanili Cécile Kyenge. Calderoli, a sua volta, ha paragonato lo
stesso ministro Kyenge ad un orango durante un comizio della Lega Nord. Il
razzismo è sempre il vergognoso sintomo di un’abissale ignoranza, ignoranza che
ha fatto carriera visto che Borghezio è un europarlamentare e Calderoli vicepresidente
del Senato. Le due bestie dunque non sono spuntate dal nulla, sono attrazioni
consolidate del nostro zoo politico e tutt’altro che nuove ad esternazioni
totalmente idiote. Insomma nulla di nuovo sotto il sole!, solo che adesso un po’
tutti si cimentano a farci vergognare di essere italiani… ognuno però in base
ai propri talenti. Possiamo, dunque, teorizzare un processo evolutivo della tradizionale
figura di merda! Materia sino a Berlusconi generalista e omnicomprensiva ma che
adesso si sta settorialmente evolvendo in branche altamente specializzate.
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