In Verità

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mercoledì 28 agosto 2013

....COSI’ MORI’ L’IMU E VISSERO FELICI E CONTENTI


Grande conquista del governo oggi: l’Imu per il 2013 è stata archiviata. Non pagheremo la tanto odiata tassa sulle proprietà immobiliari. Letta è Alfano non si sono sentiti mai così affiatati e vicini, così soddisfatti, quasi come se avessero sconfitto la mafia o l’evasione fiscale. I nuovi “Intoccabili” possono sentirsi fieri e tornare a casa da vincitori. Hanno eliminato la tassa per il 2013 senza venir meno al patto con l’Europa e senza aumentare le tasse. Anche se Letta precisa che la copertura necessaria per estinguere definitivamente l’imu è da prodursi in fieri, con gli sviluppi economici delle prossime settimane, con vari tagli alla spesa pubblica e con nuove tassazioni su giochi e scommesse. Alfano è il più gasato: torna a casa, si sbottona la giacca, si infila il costumino, gli occhialini e spalmandosi sotto la lampada abbronzante comincia a twittare compulsivamente : “Non esisterà più la parola imu nel vocabolario futuro” - poi dicono che l’abbronzatura artificiale è sicura e non ha gravi conseguenze -,  “adesso si stanno facendo scelte virtuose” – quindi possiamo dedurre che prima non tanto?
Alfano entra nella mentalità di Letta: fa passare ogni piccola riforma come una conquista epocale. Solo che Angelino esagera di più… in fondo ha preso dal maestro, anche se non ha il suo dono. Come sa far passare per oro l’ottone Berlusconi nessuno! Se dio vuole perderemo il “gran maestro” degli imbonitori.


Per il 2014 è comunque prevista una forma di tassazione sugli immobili, ma non sulla proprietà bensì sui servizi hanno tenuto a precisare “Gianni & Pinotto”, che prenderà il nome di Service Tax –già ribattezzata Taser -, una sorta di tassa a discrezionalità del comune che Sarà accorpata alla tassa sui rifiuti con dicitura “servizi indivisibili”,  come ha detto Letta: una “un'imposta federalista che fa scattare un meccanismo di responsabilità: "pago vedo voto"; se il sindaco applica bene, lo rivoto, se no cambio idea” – sì ma dopo cinque anni! In pratica con il pretesto del federalismo fiscale l’onere di tassare gli immobili – sui servizi si intende – ricade sui comuni e lo stato se ne lava le mani. 

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