Bisogna ammettere che
per i suoi slogan Renzi fatica il doppio rispetto a Grillo, anche se è superfluo
calcolare il doppio di “niente”. A quest’ultimo basta sacramentare
indistintamente in tutte le direzioni – a volte anche contro i suoi – e si
toglie il dente, Renzi invece si è specializzato in parole semplici,
dall’effetto immediato, invettive e punzecchiamenti da canonica e mai volgari:
delle sorte di elementari sintesi capaci di agglomerare senza distinzione la
stanchezza e l’insoddisfazione nazionale. All’epoca delle primarie si era
“intellettivamente” speso senza sosta per inventare il termine “rottamazione”,
una fatica intellettuale che provocò una sola e temporanea vittima… Massimo D’Alema! Soggetto politico tetragono e inquietante, ora impegnato a
sponsorizzare - con la sua proverbiale quanto irritante e immotivata
protervia - proprio il suo presunto
demolitore.
Ora Renzi è passato
all’artiglieria pesante! L’ atmosfera in canonica inizia a scottare! Infatti per la sua nuova parola d’ordine non lesina in citazioni “dotte”
chiamando in causa congiuntamente la saga Fast and Furious, tutta la
filmografia di Micheal Bay e l’Anas! Ieri, a Sesto San Giovanni gasatissimo
dichiara: “se andiamo alle elezioni “li
asfaltiamo tutti”.
Qui il fattore
evocativo è fondamentale perché subito l’immaginazione crea un nuovo personaggio: Vin “Renzi” Diesel alla guida di una betoniera
alimentata con un motore a fissione nucleare che rifà il manto stradale d’Italia... dalla Gela-Siracusa alla Tav andata e
ritorno, in tre quarti d’ora netti e senza neanche prendere il traghetto. Ci
tengo a precisare che sarebbe bastata
mezz’ora… ma la pausa Camogli è un rituale!
Aldilà del richiamo “squisitamente
epico” – quasi “neomericamente motorizzato” -
io non metterei le mani tanto avanti ipotecando senza appello una
vittoria schiacciante, nonostante i sondaggi a favore. Bisogna ricordare che
anche lo “Spompo” Bersani dopo le
primarie vantava un gradimento alto, forse anche maggiore di quello che ora
sbandiera il sindaco di Firenze, e Berlusconi era ai minimi storici. Non
sottovaluterei innanzitutto il potere nefando e “carognesco” del porcellum, e né un inevitabile effetto
boomerang – che tutti ora ignorano – dopo il possibile ritiro dalla vita
politica “attiva” del pregiudicato Berlusconi. Eh Già! Silvio da “passivo” recluso
potrebbe essere ancora più pericoloso!, perché la capacità e i mezzi per persuadere
una bella fetta di elettori restano intonsi e a sua completa disposizione. Per chi
possiede e influenza tutta l’informazione di questo paese è un gioco da ragazzi
passare per la vittima di un sistema giustizialista, e dobbiamo ricordare che la
succitata è una carta già bella e che rodata! Se ha funzionato bene senza che vi
sia stata mai una condanna ora potrebbe ingranare alla perfezione. Un ultrasettantenne
condannato ai servizi sociali, espulso dalla vita politica con il placet delle istituzioni
- oltretutto infettate da una magistratura iniqua – è un format golosissimo. E in
Italia lo cher è più influente dei sondaggi! Questo se mi va dalla D’Urso e lacrima
in stereo con lei, mentre Dudù e la De Pascale in video si strappano rispettivamente
peli e vesti – e viceversa – per l’epocale
ingiustizia subita, qui succede un quarantotto!
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