In Verità

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martedì 17 settembre 2013

TUTTI VOGLIONO LA CONCORDIA!



Letta fa del recupero della Costa Concordia un vanto nazionale … “nonostante siamo un popolo di autolesionisti oggi dobbiamo essere orgogliosi”, dichiara tronfio su Twitter. Ed ha ragione! Chi non andrebbe fiero davanti a cose del genere? Due anni fa un capitano irresponsabile fa affondare una nave da crociera lunga 290 metri e alta 70, dal peso di 115 mila tonnellate, facendo morire 32 persone – di cui due rimaste intrappolate nel relitto -, un incidente unico nella storia della navigazione. Un primato di cui non andavamo certo fieri. Ma oggi è tutto diverso; dobbiamo essere onorati del fatto che si spenderanno 600 milioni di euro per averla rimessa dritta!
Qualcuno dirà che è un’operazione mai tentata prima e, per questo, unica nel suo genere: che un pool di tecnici e ingegneri hanno lavorato giorno e notte per progettare il ripescaggio. Certo… ma si può sempre ribattere che se al comando non ci fosse stato un emerito inetto, presuntuoso - e anche vile -  non avremmo avuto bisogno di scomodare questi validissimi esperti.
Ma la Concordia è oramai diventata un simbolo: ha preso definitivo congedo dai rozzi gangli del reale per volare nell’empireo degli “emblemi”. Il recupero passa in secondo piano rispetto all’affondamento; la tragedia? Un dettaglio desueto e moralista rispetto ai molteplici usi simbolici e propagandistici del suo odierno raddrizzamento!

Così Letta, in evidente deficit di motivi di vanto, fa suo l’evento; allo stesso modo vari sindaci litigano per avere il relitto nei loro porti, da quello di Piombino a Orlando. Un intervento ingegneristico unico… certamente, impatto ambientale evitato, perfetto!, recupero importantissimo, ma da qui a “sciacallarci” sopra ce ne corre!        

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