Berlusconi non è tipo
da domiciliari… non sa stare fermo! E’ un tipo dinamico, iperattivo:
“orgieggia” di notte e s’abbiocca ovunque di giorno. Non ha alternative, se non
vuole cadere in depressione deve scontare l’anno di pena ai servizi sociali. A
tal proposito il pregiudicato si sta già informando: legge depliant, visita
comunità e concede udienze a vari responsabili e direttori, i quali – chissà
perché - fanno a gara per averlo. Valuta, insomma, con i suoi legali
accuratamente tutte le alternative; anche per non cadere in possibili trappole, quelle
tese dai “servizi sociali deviati!”,
fomentati e manovrati dalle antidemocratiche “toghe rosse”!
Per ora l’interesse del
condannato si è concentrato su tre associazioni: la prima è il Ceis di Don
Picchi, una comunità per il recupero di
tossicodipendenti, valutata principalmente per una questione affettiva… proprio lì l’amico Cesare Previti scontò la
sua pena e si sa… le tradizioni sono dure a morire. Berlusconi avrebbe
accettato volentieri anche l’invito della AIVM (Associazione per le vittime di
malagiustizia) ma purtroppo l’opera ha sede a Milano e il “candidato” ha
spostato di recente la residenza a Roma. A meno che non inauguri personalmente
una succursale nella capitale la cosa non è attuabile – ma non ci scoraggiamo…
prepariamoci ad aspettarci di tutto. Infine anche Mario Capanna ha colto
l’occasione al volo chiedendo formalmente a Berlusconi di trascorrere il
periodo di villeggiatura forzata presso la sua Fondazione per i diritti
genetici (FDG), richiesta che il condannato ha accolto di buon grado.
A questo punto dobbiamo
farci una semplice domanda: cosa può succedere una volta che Berlusconi sarà
assegnato ai servizi sociali? Le alternative sono due: o sconta il periodo di “detenzione”
in modo attivo, casomai stando dietro una scrivania e rispondendo al telefono
di Capanna, maledicendo a comando la Monsanto, o realizzando per i ragazzi di
Don Picchi un corso di economia offshore dal titolo: “Come passare in 30 lezioni
dai paradisi Artificiali a quelli Fiscali”; oppure – ipotesi tutt’altro
che fantascientifica - il caritatevole Silvio può inondare di soldi l’associazione
assegnatagli per godere di privilegi e libertà altrimenti impossibili. In ogni
caso è facile prevedere che una volta scontata la pena Berlusconi si dichiarerà
rinato, umanamente rinnovato, folgorato da illuminazioni a raffica sulla
verità, l’amore, la vita e il prossimo. Fonderà una chiesa, inizierà a parlare
con gli uccelli, gli alberi… alla famiglia Bossi! Farà crescere Brunetta in una
notte, germogliare un cervello alla Biancofiore in una settimana (per i miracoli difficili ci
vuole più tempo), e finalmente farà capire a Renzi che ha sbagliato partito!
Ma qualunque cosa gli faranno
fare c’è da scommettere che Berlusconi non sarà mai soddisfatto. Se davvero
avesse potuto scegliere avrebbe optato per un’attività a lui più confacente,
un’ opera di carità capace di rappresentare al meglio il suo stile, i suoi
talenti, le sue attitudini, le sue vocazioni… ma la legge Merlin glielo
impedisce dal 1958.
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