In Verità

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lunedì 3 febbraio 2014

BEPPE SOFFRE DI AUTOFAGIA E SI DIGERISCE PURE MALE


Andreotti aveva torto quando scrisse che “il potere logora chi non ce l’ha”. Non ci voleva poi molto per capirlo, in fondo bastava dare un’occhiata  allo stesso Andreotti. A dire il vero il potere invecchia celermente; ad esempio Letta prima di diventare primo ministro sembrava un seminarista, ora è Alinardo da Grottaferrata de “Il nome della rosa”.
Anche il viso della Boldrini, intervistata a “Che tempo che fa,” è apparso evidentemente provato. Il presidente della camera ha vissuto giorni duri e ha subito ingiurie tanto gratuite quanto irripetibili.
Da Fazio, Laura Boldrini ha mostrato in volto turbamento, nervosismo e rabbia. Cosa più che comprensibile visti commenti che la riguardavano dopo un post - corredato con tanto di video, -pubblicato su Facebook da Grillo.
A dire il vero il video postato non era tanto volgare, né esageratamente ingiurioso; a tratti tentava inutilmente di divertire, ma non eccedeva in irriverenza e possedeva un “nescio quid” dei Monty Pithon, però conditi male all’amatriciana.
Un ragazzo in auto, con una sagoma della Boldrini adagiata al lato passeggero, chiacchierava con lei ricordando cosa stava accadendo in parlamento, attaccandola ironicamente sul decreto Imu-Bankitalia e sulla corruzione della politica italiana. Alla fine di questo “capolavoro di satira casereccia”, il protagonista – con sufficienza mascherata da galanteria - apre persino la portiera all’imitazione bidimensionale del Presidente per farla scendere dal veicolo.
Quello che ha dunque scatenato la fantasia malata di alcuni commentatori – per giunta evidentemente disturbati - non è stato certo quel video, ma ciò che ha scritto lo stesso Grillo nel postarlo: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?”
A quel punto non si è capito più niente e nei commenti si è letto di tutto e di più. Ora da giorni si parla solo di quello, e “giustamente” tutti mostrano solidarietà e vicinanza a Laura Boldrini per questo attacco volgare e incivile.
Tutta pubblicità, ci verrebbe da dire – tanto gratuita quanto controproducente –, per l’ex comico, ora “pessimo portavoce” del Movimento 5 Stelle (cosa non si farebbe per qualche contatto in più su Facebook!).
Grillo è anche un esperto di comunicazione, fa questo da 35 anni, ed è un po’ difficile che quelle parole le abbia scritte “senza pensare” alle possibili conseguenze. Lo smadonnatore a ingiuria libera sa bene che gli esagitati cercano solo un pretesto per dar sfogo ai loro istinti più ignobili e che spesso scrivono senza neanche guardare quello che posti, quindi ora non venisse a raccontarci che non l’ha fatto apposta.
Il web non è solo il futuro della democrazia ma è anche questo, un terreno fertile per la coltivazione indiscriminata dell’ingiuria e della volgarità. E uno che fa della rete il proprio cavallo di battaglia non può fingere di ignorare l' eventualità di queste tristi derive.
Altrimenti Casaleggio a cosa gli serve? Il guru deve pur mostrarsi utile in qualcosa; mica può stare sempre lì a profetizzare una delirante fine del mondo facendosi cotonare la fluente chioma da una stampante tridimensionale?
Ma Beppe Grillo per chi lavora? E’ da mesi che me lo chiedo senza trovar risposta. E’ un sabotatore interno del suo stesso movimento o è solo affetto da una forma particolarmente grave della sindrome di Tourette? Per sport ama polverizzare ciò che ha creato (di gente autodistruttiva è pieno il mondo) o è semplicemente uno che per un po’ di voce in capitolo ottenuta è uscito totalmente fuori di cotenna?
Proprio adesso che i pentastellati stavano riacquistando punti nei sondaggi lui fa una minchiata di proporzioni apocalittiche, permettendo “volutamente e scientemente” a dei dementi di dare libero sfogo alle loro bestialità. Non so, onestamente, se Beppe faccia i salti di gioia nel sapere che queste persone rappresentano parte del suo elettorato, e che in questa occasione – grazie a loro –  ha assunto le fattezze di una becera parete imbrattata del bagno di un autogrill.
D’altro canto va anche sottolineato che in tutta questa storia Laura Boldrini non è riuscita a mantenere la calma e ha reagito più di pancia che istituzionalmente.  L’indecoroso attacco virtuale subito dalla Presidente della Camera va certamente condannato e denunciato, ma è altrettanto doveroso condannare la “reale ed effettiva” sberla ricevuta dalla Lupo dal “commissario e galantuomo” di Scelta Civica Dambruso. Se i commentatori del post incriminato sono dei “potenziali stupratori” – come ha dichiarato la presidente Boldrini da Fazio -, va rimarcato che Dambruso è un violento effettivo a carico dello stato e in piena attività.
Va detto altresì che è vero che non è nei poteri del Presidente della Camera contestare o bloccare la votazione di un decreto legge truffa presentato  insieme alla cancellazione dell’imu da un governo radiocomandato dalle lobbie, ma era possibile fare una dichiarazione in proposito. 
Il presidente della camera poteva denunciare l’accaduto in aula prendendo le distanze dal governo nonostante l’inevitabile votazione, dando così una vera lezione di democrazia ad un Letta che fa della decretazione d’urgenza - presentati in criminosi maxipacchetti eterogenei - uno strumento antidemocratico a proprio uso e consumo. E’ troppo facile sottindendere solo a posteriori - prima in una lettera al canonico e poi in televisione - che il decreto imu-bankitalia è stata una furbata bella e buona, una furbata che permetterà di foraggiare istituti di credito privati con 7,5 miliardi di euro dei cittadini conservati nella nostra ex banca nazionale.
La Presidente Boldrini non aveva il potere di bloccare tutto, o di spacchettare il maxidecreto truffaldino, ma aveva il dovere civile di dichiarare il proprio dissenso prima della votazione, denunciando l’uso improprio e anticostituzionale del potere legislativo da parte di quello esecutivo. Farlo dopo e in modo edulcorato purtroppo non serve a nulla.


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