In Verità

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mercoledì 16 settembre 2015

16 settembre 1982 il Massacro di Sabra e Chatila

fonte Il Manifesto

Brano tratto da 

Sabra e Chatila, la solitudine della memoria, di Maurizio Musolino 

Deir Yas­sin, Sabra e Cha­tila, Jenin, e ancora Gaza, Qana e decine di altri mas­sa­cri, cru­deli come tutti i mas­sa­cri e caduti nel silen­zio di un Occi­dente che si copre bocca, occhi e orec­chie quando il car­ne­fice è Israele. Una spi­rale che sem­bra inar­re­sta­bile e che si pog­gia sull’impunità degli assas­sini. Nes­suna giu­sti­zia per que­ste donne e que­sti uomini. Appunto da que­sta pro­fonda ingiu­sti­zia ha preso vita, ora­mai quin­dici anni fa, il Comi­tato «Per non dimen­ti­care Sabra e Cha­tila», creato dalla lun­gi­mi­ranza di un ecce­zio­nale gior­na­li­sta del mani­fe­sto, Ste­fano Chia­rini. Da allora ogni anno a set­tem­bre una dele­ga­zione si reca a Bei­rut per non dimen­ti­care, e per chie­dere che la lega­lità inter­na­zio­nale valga anche per il popolo palestinese.Quest’anno le cele­bra­zioni per il 32° anni­ver­sa­rio del mas­sa­cro risen­tono del recente attacco a Gaza, vec­chi cri­mini si mischiano con i nuovi, e così Gaza fini­sce per essere il perno degli incon­tri. È dif­fusa la con­sa­pe­vo­lezza che l’impunità genera nuovi mostri e per­pe­tua i cri­mini, fra i più gio­vani però c’è anche un senso di impo­tenza. 

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